Find my phone, ecco come lavora un ladro di iPhone

Come lavora un ladro di iPhone? Per scoprirlo, un giovane olandese ha deciso di farsi rubare di proposito il proprio smartphone, in modo da registrare e osservare i comportamenti del malintenzionato. Il giovane in questione ha 23 anni, si chiama Anthony van der Meer ed è uno studioso di cinema. Una volta che il suo telefono è stato rubato, il ragazzo ha pensato bene di dedicare alla vicenda un documentario, “Find my phone“, finalizzato a far conoscere agli spettatori dove finiscono i dispositivi mobili che cadono nelle mani dei ladri, chi sono questi ladri e, soprattutto, se le funzioni di ritrovamento servono a qualcosa oppure no.

Il documentario “Find my phone” è stato caricato da Anthony su Youtube, e dura una ventina di minuti: osservandolo, si possono trovare diverse risposte alle domande appena elencate. Per poter realizzare quest’opera, il giovane olandese ha deciso di installare sul proprio telefono Cerberus, un’app spyware grazie alla quale non solo è possibile rintracciare in qualun2que momento il dispositivo su cui è installata, ma anche controllare da remoto ogni aspetto e ogni funzione quando il telefono è online. Il ragazzo, quindi, tramite questo spyware, ha avuto la possibilità di leggere i messaggi ricevuti e spediti dal ladro e di ascoltare le sue telefonate.

“Find my phone”: come è andata?

find-my-phone-anthony-van-der-meerIl paradosso è che Anthony, per farsi rubare il telefono, ha fatto molta più fatica del previsto: ha provato a fingere di dimenticarlo in giro e a lasciarlo incustodito, ma ogni volta qualche sconosciuto glielo ha sempre riportato o ha comunque trovato il modo di farglielo riavere. Paesi Bassi civili, dunque, ma ciò contrastava con gli intenti dello studente. Finalmente, dopo quattro giorni, un ladro di iPhone si è materializzato, e così l’esperimento è stato avviato.

La prima notifica giunta da Cerberus, a dire la verità, è arrivata dopo qualche giorno: Anthony, così, è venuto a sapere che il ladro aveva inserito nello smartphone una SIM relativa a un’utenza araba. Sempre tramite lo spyware, poi, l’ex proprietario del dispositivo ha potuto osservare le nuove foto scattate; per altro, il nuovo proprietario non è stato molto furbo e, oltre ad aver lasciato tutte le app già installate, non si è neppure preoccupato di ripristinare il telefono. Il tutto è testimoniato da “Find my phone”, che si rivela al tempo stesso informativo e divertente: su Youtube il filmato ha già ottenuto – al momento in cui scriviamo – poco meno di tre milioni di visualizzazioni: viene quasi da impietosirsi per il ladro.