Apple in guerra con Intel: i nuovi microprocessori Mac saranno autoprodotti

È scoppiata una guerra tra i giganti della tecnologia, che vede protagonisti soprattutto Apple e Intel. Oggetto del contendere sono i chip, il cuore pulsante di tutti i principali dispositivi elettronici: dai pc agli smartphone fino agli altri oggetti connessi con la rete. Una nuova battaglia che si combatte senza esclusione di colpi in Silicon Valley, in Giappone ed in Cina. Apple ed Intel, finora partner molto affiatati, dopo una lunga collaborazione sembrano sul punto di incrociare le armi per la gestione dei microprocessori per Mac, vero pomo della discordia.

Microprocessori per Mac, la Apple pensa di produrli “in casa”

Secondo quanto riferisce Bloomberg, la Apple starebbe pensando di creare nuovi microprocessori per Mac, capaci di svolgere molte funzionalità al momento gestite dai circuiti elettronici nuovi microprocessori per macintegrati della Intel Corp. Non sarebbe una novità in assoluto, poiché lo scorso ottobre la società di Cupertino ha presentato il primo chip basato su architettura Arm, conosciuto come T1, progettato per il MacBook Pro. Questi microprocessori per Mac per il momento servono a far funzionare la Touch Bar, il display multitocco personalizzabile disponibile su tutta l’ampiezza orizzontale della tastiera. Se non è un addio, sicuramente Apple sta cercando di allentare i rapporti con Intel, ed annuncia anche battaglie legali.

In una vera bufera legale si è ritrovata anche la Qualcomm, la principale azienda produttrice di processori per telefonini. In pratica, la Qualcomm trae vantaggio dai brevetti che coprono l’intera tecnologia mobile, costringendo i suoi competitor a sborsare delle cifre ingenti per poterli utilizzare. La società californiana è stata multata di 853 milioni di dollari nel 2016 dalla Corea del Sud per comportamenti monopolistici. Inoltre, lo scorso 17 gennaio la Federal Trade Commission ha accusato la Qualcomm di tattiche concorrenziali scorrette con tanto di abuso di posizione dominante. Anche in Europa ed in Cina sono in corso indagini per valutare il comportamento della società californiana.

Apple vs Qualcomm

I microprocessori per Mac sono solo la punta dell’icerberg, poiché sono davvero tante le questioni aperte. La Apple, grande consumatrice di chip Qualcomm per iPhone, ha messo nel mirino la
società californiana, contro la quale ha presentato due cause legali. Nella prima è stato effettuato un ricorso presso la corte di Pechino, richiedendo un rimborso di un miliardo di yuan (145,3 milioni di dollari); nella seconda è stata chiamata in causa la corte di San Diego. L’accusa è di pratiche anticompetitive sulla licenza di brevetti essenziali, alle quali bisogna aggiungere nuovi microprocessori per macritorsioni finanziarie per un ammontare di 1 miliardo di dollari. Dal canto suo, la Qualcomm risponde che l’azione della Apple è finalizzata unicamente a pagare di meno i propri prodotti tecnologici.

Se la Apple è riuscita a creare microprocessori per Mac, sembra però difficile che possa anche arrivare ad una creazione interna di chip completamente “fatti in casa”. Umberto Bertelè, professore emerito di Strategia e presidente degli Osservatori Digital Innovation della School of Management al Politecnico di Milano, spiega che la manifattura dei chip prevede dei costi estremamente elevati e volumi di produzione molto alti, e non sempre conviene all’impresa produrli da sé. Come spiega Bertelè, probabilmente lo scopo della Apple è di condizionare le mosse dell’avversario, cercando di mettersi in una posizione dominante.

Venti di guerra giungono anche sul fronte dei processori grafici, in quanto la Amd ha denunciato LG, MediaTek, Sigma Designs e Vizio per aver bypassato quattro brevetti legali relativi ad alcune tecnologie grafiche. La Amd si è rivolta all’International Trade Commission Usa, richiedendo di bloccare negli Stati Uniti la vendita dei prodotti che utilizzano le sue proprietà intellettuali senza riconoscerne le licenze. Le innovazioni tecnologiche portano ad inevitabili cambiamenti; quale pensi sarà il risvolto futuro?