Foxconn ringrazia This American Life e The Daily Show

All’inizio di questa settimana, Apple si era impegnata a lasciare le strutture alla Fair Labor Association, al fine di monitorare le condizioni di lavoro dei dipendenti. Anche se Apple è stata la prima società di elettronica ad aderire alla FLA, si è scoperto che i lavoratori non si trovano in buone condizioni di lavoro nell’impianto di Far Eas. Questi disagi sono arrivati al  The Daily Show e This American Life, focalizzando l’attenzione sullo sfruttamento in Cina all’interno dell’imprese Foxconn.

John Stewart, Il padrone di casa Daily Show ha fatto alcune osservazioni:

Con la creazione di un ecosistema conveniente, i dipendenti cinesi della Foxconn guadagnano 31 centesimi l’ora lavorando anche 35 ore consecutive, così che le aziende americane possano risparmiare.

 

Come noto, Foxconn, è il fornitore primario di Apple, oltre ad essere fornitore di altre aziende come per esempio: Amazon, HP, Microsoft e Dell. Detto questo, le scoperte fatte dai due programmi americani peseranno nei confronti delle grandi aziende americani a proposito della situazioni lavorativa dei dipendenti cinesi della Foxconn. Se volete ascoltare lo streaming a proposito di questa situazione, fatto da This American Life, lo potrete trovare a questo Link.

 

Lo streaming radiofonico, racconta quello che Daisey vede in Shenzhen all’interno della Foxconn, situazioni di degrado lavorativo e persone sfruttate per torna conto di interessi delle multinazionali.

 

Il rapporto Apple per la responsabilità dei fornitori del2012, dichiara di aver trovato 42 impianti di produzione in cui il pagamento dei salari era in ritardo. 68 impianti non erano dotati di impianti adeguati, in 67 fabbriche gli stipendi non venivano dati per punire i lavoratori. In aggiunta, in 108 impianti non venivano pagati gli straordinari. Più di 200 verifiche effettuate presso le loro strutture, in 93 impianti più del 50% del personale supera la soglia delle 60 ore lavorative a settimana. in altri 90 impianti si arrivava a lavorare anche 11 giorni consecutivi ed in 37 strutture non si garantiva almeno un giorno di riposo al lavoratore.

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